Il Battaglione “Azov” è dal 2014 un reparto militare ucraino neonazista con compiti militari e di polizia. È stato istituito con lo scopo principale di contrastare le attività di guerriglia dei separatisti filo-russi durante la guerra del Donbass (2014).

Il reparto è divenuto “famoso” a seguito di accuse di crimini di guerra e tortura.

È composto per la maggior parte da volontari provenienti da partiti e movimenti politici legati all’estrema destra ucraina e integrati da volontari d’ispirazione nazifascista e neonazista provenienti anche da diversi paesi europei tra cui italia, Francia, Spagnia e Svezia. Fonti del governo di Kiev negano che il battaglione Azov avesse espresso alla sua costituzione ideologie o posizioni ufficiali assimilabili al nazismo pur ammettendo che il reparto abbia attratto diversi volontari con dichiarate posizioni di estrema destra.

Dal 2014 ad oggi si stima che in Ucraina si siano addestrati oltre 17.000 combattenti stranieri di estrema destra e sostenitori della supremazia bianca.

Gli studi rilevano che i foreign fighters provengono da 55 paesi.

Non molto tempo fa l’F.B.I. ha arrestato un soldato americano, J. W. Smith, che avrebbe pianificato un attacco contro la CNN.

Inoltre è stato scoperto che Smith era in stretto contatto con il battaglione Azov in Ucraina.

Questi estremisti hanno studiato e emulano le tattiche dei gruppi terroristici e ribelli tra cui al-Qaeda, e l’autoproclamato Stato islamico e i talebani afgani.

Prima di inviare armi sarebbe opportuna una seria analisi e riflessione da parte dei governi di tutto il mondo ma soprattutto l’Europa.

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Andreja Restek

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